Come portare movimento ed entusiasmo in ufficio
Chi lavora in ufficio conosce bene la situazione: si sta seduti tutto il giorno – spesso senza cambiare posizione – e si cammina poco. L’attività fisica viene spesso trascurata, il che può provocare tensioni muscolari alla schiena o alla nuca. Bastano alcuni semplici accorgimenti per rendere la giornata lavorativa un po’ più movimentata.
Sono molte le persone che lavorano in un ufficio e soffrono di mal di schiena. Mantenere sempre la stessa postura, come stare seduti o in piedi per lunghi periodi di tempo, affatica la zona lombare e influisce sul rendimento. Alla fine di una lunga giornata di lavoro, molti di noi avvertono frequentemente una sensazione di stanchezza. Lo si vede anche nella postura, con le spalle che pendono in avanti e la schiena curva. Con questo micro-allenamento potete rafforzare i muscoli della schiena, fare il pieno di energia e prevenire problemi di salute.
Sono molte le persone che lavorano in un ufficio e soffrono di mal di schiena. Mantenere sempre la stessa postura, come stare seduti o in piedi per lunghi periodi di tempo, affatica la zona lombare e influisce sul rendimento. Alla fine di una lunga giornata di lavoro, molti di noi avvertono frequentemente una sensazione di stanchezza. Lo si vede anche nella postura, con le spalle che pendono in avanti e la schiena curva. Con questo micro-allenamento potete rafforzare i muscoli della schiena, fare il pieno di energia e prevenire problemi di salute.
Ripetete ogni esercizio dieci volte di seguito.
1. Movimenti rotatori con le spalle: per rilassare nuca e spalle
2. Lo spremiagrumi: per rinforzare la parte superiore della schiena
3. La gobba del gatto: per rilassare la colonna vertebrale
1. Movimenti rotatori con le spalle: per rilassare nuca e spalle
- Sedersi con la schiena diritta.
- Compiere dei movimenti rotatori con le spalle, prima in avanti e poi all’indietro.
2. Lo spremiagrumi: per rinforzare la parte superiore della schiena
- Sedersi sul bordo della sedia e piegare leggermente in avanti la parte superiore del corpo.
- Sollevare le braccia lateralmente fino ad allineare spalle e gomiti. I pollici devono essere rivolti all’indietro.
- A ogni espirazione avvicinare le scapole, come se si volesse spremere un limone.
3. La gobba del gatto: per rilassare la colonna vertebrale
- Sedersi sul bordo della sedia. Le gambe devono formare un angolo di 90°.
- Appoggiare i gomiti sulle ginocchia.
- Alternatamente, formare con la schiena la gobba di un gatto e poi distenderla di nuovo.
È importante interrompere ripetutamente l’attività sedentaria: anziché prendere sempre il telefono, ad esempio, si può andare direttamente dal collega – naturalmente utilizzando le scale al posto dell’ascensore. Ovviamente, per motivi di tempo non sempre ci si può recare di persona in altri uffici. Allora si può telefonare in piedi anziché restare seduti, così si cambia posizione e si rompe la monotonia.
Mentre si va alla stampante si può cogliere l’occasione per prendersi una pausa e fare un po’ di stretching, in modo da allungare la schiena e sgranchire gli arti. Oltre a questo non bisogna trascurare l’idratazione. Bere molto offre un duplice vantaggio: non solo ci si idrata a sufficienza, ma si fa anche più movimento poiché si ha una maggiore necessità di recarsi alla toilette.
Chi non ha molte possibilità di allontanarsi dallo schermo dovrebbe cambiare leggermente posizione almeno tre o quattro volte ogni ora. In questo modo si evita un sovraccarico unilaterale della colonna vertebrale. È utile anche allestire la postazione di lavoro in modo da non avere tutto a portata di mano: bottiglia d’acqua, perforatore, cucitrice e telefono si possono sistemare in punti diversi. Inoltre, se il cestino viene posizionato a una certa distanza si è costretti ad alzarsi per gettare i rifiuti.
Muoversi regolarmente favorisce l’irrorazione sanguigna del cervello. Durante la pausa pranzo è utile fare una passeggiata per prendere una boccata d’aria e fare il pieno di energia. Sgranchirsi le gambe all’aperto, inoltre, aiuta a contrastare la carenza di vitamina D: questo è importante soprattutto d’inverno, poiché si trascorre la maggior parte della giornata al chiuso.