Iniziativa per premi meno onerosi: una misura giusta o troppo costosa che agisce solo sui sintomi?
Pro
L’iniziativa rafforza il potere d’acquisto delle persone. Servono soluzioni urgenti, perché negli ultimi 20 anni i premi delle casse malati sono più che raddoppiati, mentre i salari e le rendite sono cresciuti di pochissimo. L’iniziativa per premi meno onerosi fissa un tetto per i premi delle casse malati, che d’ora in avanti non potranno superare il 10 per cento del reddito disponibile. Così facendo si protegge l’attuale potere d’acquisto e ci si tutela da futuri aumenti dei premi. A beneficiarne sono anche le persone con redditi medi: i premi delle casse malati, infatti, sono come un’imposta che tutti devono pagare, ma a differenza delle imposte non hanno un limite massimo, bensì aumentano di anno in anno. Per ridistribuire i costi più equamente occorre dunque aumentare le riduzioni dei premi, a vantaggio sia delle persone con redditi bassi che di quelle con redditi medi. Grazie all’iniziativa, ad esempio, una famiglia di quattro persone con un reddito mensile di 9000 franchi potrà risparmiare diverse centinaia di franchi ogni mese.
Mattea Meyer
Consigliera nazionale e copresidente del PS svizzero
Contra
L’iniziativa promossa dalla sinistra e dai sindacati combatte i sintomi, senza affrontare il problema alla radice. Se venisse accettata, comporterebbe un netto aumento delle imposte per finanziare questi enormi sgravi sui premi. Nel 2030, i costi aggiuntivi per la Confederazione e i Cantoni potrebbero arrivare fino a 11,7 miliardi di franchi con tendenza all’aumento. E questo è irresponsabile. L’iniziativa, inoltre, mette in pericolo il federalismo, poiché in futuro vorrebbe imporre ai Cantoni l’importo degli sgravi sui premi, sebbene i Cantoni sappiano meglio di chiunque altro quanti sgravi sono necessari e come organizzare il proprio sistema sanitario. Dati i numerosi punti deboli dell’iniziativa, il Parlamento ha adottato un controprogetto che prevede uno sviluppo mirato delle riduzioni dei premi, finanziariamente sostenibile e rispettoso del federalismo. Tuttavia, la priorità politica dei prossimi anni deve essere chiara: anziché misure che combattono i sintomi, servono riforme concrete e realizzabili all’interno del sistema sanitario. Al contempo dobbiamo adoperarci per mantenere la qualità dei servizi tanto apprezzata dalla popolazione.
Josef Dittli
Consigliere agli Stati PLR