Un nuovo studio spiega le cause dei congedi di malattia per disturbi mentali
La valutazione si basa su circa 1350 dossier d’indennità giornaliera per malattia di collaboratori in congedo per malattia a causa di disturbi mentali. Nelle conclusioni dello studio vengono descritte le misure che potrebbero contribuire a evitare lunghi periodi di assenza, con conseguente perdita del posto di lavoro.
Benché non si registri un aumento epidemiologico dei disturbi mentali nella popolazione, da parecchio tempo i congedi per malattia legati a disturbi mentali sono in costante crescita sia in Svizzera che in altri Paesi industrializzati. Questo andamento risulta problematico non solo per gli individui e le aziende, ma anche a livello sociale ed economico, in quanto rappresenta la causa principale della disoccupazione di lunga durata e dell’invalidità.
In collaborazione con WorkMed, un centro di competenza di Psychiatrie Baselland per la psiche e il lavoro, SWICA ha condotto uno studio rappresentativo al quale hanno partecipato anche l’istituto universitario privato Döpfer di Colonia (analisi statistiche) e ValueQuest (programmazione dei questionari). In fondo al comunicato stampa è disponibile una sintesi dello studio.
Roger Ritler, responsabile Prestazioni Aziende, spiega perché è stato commissionato questo studio: «SWICA è la più grande assicurazione d’indennità giornaliera per malattia in Svizzera, con circa 27 000 clienti aziendali e 600 000 collaboratori assicurati e aveva quindi grande interesse ad approfondire le cause di questo fenomeno.»
Sono stati analizzati circa 2000 dossier d’indennità giornaliera per malattia, di cui 1350 congedi per malattia legati a disturbi mentali (rappresentativi di tutti i casi di incapacità lavorativa per disturbi mentali gestiti da SWICA a livello nazionale) e quasi 600 congedi per malattia analoghi legati a disturbi fisici. La durata dei congedi per malattia esaminati (terminati nel 2019) varia da 15 a 730 giorni.
Risultati principali emersi dallo studio
L’incapacità lavorativa legata a disturbi mentali dura in media 218 giorni e nel 95 per cento dei casi si tratta di congedi di malattia a tempo pieno. Questa durata è molto più lunga di quella della maggior parte dei congedi per malattia legati a disturbi fisici. In circa la metà dei rapporti medici non è chiaro perché la persona assicurata non possa lavorare. Inoltre, in quasi la metà dei rapporti dei medici curanti o degli psichiatri manca una prognosi relativa al rientro in azienda. Inoltre non vengono fornite indicazioni utili per mantenere il posto di lavoro.
Circa la metà delle persone assicurate in congedo per malattia perde il posto proprio nell’ambito dell’incapacità lavorativa.
Spesso le persone in congedo per malattia avevano già avuto disturbi psichici in passato, vale a dire durante gli anni di scuola e di formazione o nei precedenti posti di lavoro. Molte vivono in condizioni di isolamento sociale o hanno problemi in famiglia.
Il 57 per cento delle incapacità lavorative per disturbi mentali è causata da conflitti sul lavoro. Alcune condizioni lavorative causano particolare stress e contribuiscono quindi a prolungare la durata del congedo di malattia: ad esempio requisiti rigorosi sul piano emotivo, cognitivo e delle interazioni nonché dell’affidabilità. Tra i vari settori si rilevano differenze molto consistenti nella durata dei congedi di malattia.
Niklas Baer, responsabile di WorkMed, conclude: «Se si verifica un’incapacità lavorativa legata a un conflitto, è molto difficile pensare a un rientro. Spesso il rapporto di lavoro è già stato sciolto. Per questo tutte le parti coinvolte, ossia i medici, i datori di lavoro e anche le persone assicurate, sono chiamate a intervenire precocemente per evitare una simile escalation.»
Obiettivo numero 1: evitare la perdita del posto di lavoro
I medici curanti dovrebbero essere maggiormente supportati e formati per una gestione consapevole dei certificati di incapacità lavorativa, al fine di aiutare i pazienti a mantenere il posto di lavoro.
Sarebbe utile che i medici, le compagnie di assicurazione e i datori di lavoro sviluppassero linee guida su come agire in situazioni difficili, in modo che le persone interessate possano rimanere a lungo sul mercato del lavoro.
Bisognerebbe inoltre sensibilizzare di più i datori di lavoro, affinché non si limitino a reagire solo quando la situazione si è aggravata, ma agiscano preventivamente adottando misure di sostegno e di intervento precoce.
Le assicurazioni, da parte loro, dovrebbero sostenere maggiormente le aziende con misure preventive e pragmatiche per evitare simili sviluppi negativi.
L'Organizzazione sanitaria SWICA, con circa 1,5 milioni di assicurati e circa 27'000 clienti aziendali è una delle maggiori assicurazioni malattia e infortunio della Svizzera con un volume di premi di 5,0 miliardi di franchi. L'offerta è diretta a clienti privati e aziende e presenta una copertura assicurativa completa per costi di cura e perdita di salario in caso di malattia e infortunio. SWICA è un partner della salute che punta, con una qualità di servizi superiore alla media, su un'offerta di prestazioni di elevata qualità. SWICA ha la sua sede centrale a Winterthur ed è attiva in tutta la Svizzera.
WorkMed, sede esterna di Psychiatrie Baselland a Binningen, è una start-up con offerte innovative. Sostiene aziende, dipendenti, medici e assicurazioni nella gestione di problemi sul lavoro dovuti a disturbi mentali. Le offerte sono state sviluppate sulla base di esperienze e conoscenze specialistiche maturate in diversi anni di pratica, ricerca e consulenza alle aziende. Un esempio è la «valutazione della capacità lavorativa», rivolta ad assicurazioni, datori di lavoro e autorità.
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